Una bambina, la sua casa rosa in riva al lago e il suo quartiere
Una bambina, la sua casa rosa in riva al lago e il suo quartiere sono i protagonisti di Il tempo delle case da un racconto inedito di Santuzza Oberholzer, che ne è anche l'interprete accompagnata dalla musica dal vivo di Tiziano Tomasetti.
...l'album di una Locarno degli anni '60 con i suoi personaggi e la dimensione di un quartiere con i nomi delle strade di cui resta solo il ricordo delle piante che le adornavano e "quella casa rosa con i piedi nell'acqua" abitata dalle emozioni del passato. Un revival nostalgico dalla tessitura narrativa efficace...
Azione - 7 novembre 2016 / Giorgio Thoeni
...un percorso immaginario, in cui ci si può riconoscere perché i simboli e i riferimenti sono comuni a chi ha vissuto negli anni Sessanta...
Il Giornale del Popolo - 31 ottobre 2016 / Nicoletta Barazzoni
Attraverso ricordi d'infanzia, la narrazione scorre, presentando brevi e divertenti aneddoti della vita e degli usi degli anni '60, regalandoci le atmosfere di una Locarno a toni pastello e della vita di un quartiere con i suoi viali alberati, le botteghe degli artigiani, le fabbrichette che all'epoca animavano le cittadine di provincia.
Il nostro, dove i due interpreti sono cresciuti in epoche diverse, si chiamava quartiere Nuovo ed è nato dall'energia visionaria e finanziaria di un emigrato tornato a casa dopo aver fatto fortuna in Messico. La vita di tutti i giorni porta con sé le piccole grandi rivoluzioni di un periodo in grande fermento, dove per donne e bambine anche portare pantaloni e capelli corti, era segno di una rivoluzione generale che si stava avvertendo nell'aria.
Durante il racconto, Oberholzer delinea con pennellate veloci una carrellata di personaggi ora buffi ora più autorevoli, appartenenti al piccolo mondo racchiuso dentro la casa e incontrati per strada. Anche l'arrivo della tecnologia segna un passo verso il "moderno", i campanelli che sostituiscono un battente diventato ormai solo ornamento. La televisione, oggetto del desiderio di molte famiglie, che riuniva diversi vicini in un appartamento dove Zorro, Calimero e Speedy Gonzales diventavano gli eroi dei bambini.
Accanto a questi segni di cambiamento, però nelle memorie fanciullesche spiccano anche racconti di piccole trasgressioni, giochi e prove di coraggio, che contraddistinguono l'infanzia di quei bambini che vivevano a contatto con il quartiere. Dal palazzo sul lago, quando si fa notte la protagonista si sposta nella casa dei sogni, come chiama quel luogo intimo da cui non si trasloca, dove forse abita l'anima. Le case dove abbiamo vissuto ci hanno modellato, come se questo involucro, che sta un po'oltre il nostro corpo ed emozioni, ci abbiano lasciato una traccia, sono diventate parte di noi.
La narrazione è sapientemente puntualizzata dalla musica dal vivo di Tiziano Tomasetti, bassista jazz, che in alcuni momenti dello spettacolo accompagna l'interprete nel suo canto e in altri sottolinea il racconto con il suo strumento, che in modo anche ironico rievoca brani e memorie sonore degli anni '60. Il basso è vicino al teatro di narrazione in quanto la sua musica lascia spazio al pubblico così che ognuno possa completare il racconto, creando le proprie immagini.