Teatro per adulti. Quattro generazioni di donne partite dalle valli stroppo strette della Svizzera italiana
Una saga familiare, cinque generazioni di donne partite e poi tornate, tra il sogno dell'America e una Svizzera italiana dalle valli troppo strette. Poi la guerra, gli uomini, i figli, i detti, proverbi e canzoni tramandate di madre in figlia. Una ricerca di teatro verità tra leggenda e storie di donne.
Si parte dalla realtà storica documentata, che privilegia le storie considerate minuscole e personali inserite nella Storia regionale, europea e del mondo
È il racconto di un viaggio, di un andirivieni dalla Svizzera alla "Merica" passando anche dall'Italia, dal Ticino al deserto, dal passato al futuro costruito passo passo tessendo i fili della storia.
È il cammino di una, due, tre, cento donne partite per inseguire un sogno, per fuggire a un incubo, per aprire gli occhi sul mondo.
È la storia dell'emigrazione da quel punto di vista femminile che spesso è messo in ombra dalla quantità di racconti maschili.
È la storia di una famiglia attraverso lo sguardo complice del presente femminile che non vuole dimenticare, partendo dalla madre della protagonista Aurelia, nata a Cevio nel 1830.
Nomen omen, dicevano i Latini: nel nostro nome è il destino. Così Aurelia, la protagonista indiscussa della prima parte, delinea quella strada di famiglia che porta lontano, via dalla stretta cornice dei monti, lontano, verso un destino disegnato già nel suo vestito color malva.
Per il piacere di ricordare così che anche il pubblico si ricordi...
Per il piacere di raccontare così che anche il pubblico esca a raccontare che uno zio suo...
Per rendersi conto che le storie dei nostri nonni sono le stesse che raccontano gli
immigrati che vengono da noi oggi...
Spazio scenico adattabile