Con Teatro dei Fauni, Teatro Zigoia, Danilo Boggini, Deborah Jakob
Fotografia Dona De Carli
"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere
che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti"
Cesare Pavese -La luna e i falò
Un percorso site specific di narrazione e musica ridisegna in un'azione teatrale villaggi e quartieri del nostro
territorio. Gli antichi mestieri e i misteri della natura, abitano un paese immaginario della Svizzera italiana in cui si
narrano le storie di tre famiglie. Lo spettacolo, ambientato in valle a inizio '900, è arricchito da antiche leggende che
raccontano, con la vena ironica dei contadini, anche l'inspiegabile, il soprannaturale. Le credenze che regolavano i
rapporti tra le persone, la natura e gli animali.
La memoria collettiva, rimessa in circolo attraverso la parola, la musica e la gestualità, guida un viaggio emotivo in cui
realtà e magia, luminoso e oscuro si intrecciano.
I testi sono contaminati dal dialetto, le melodie popolari, ora gioiose, ora malinconiche, ci avvicinano ai nostri avi.
All'ombra degli alberi, tra i versi degli animali domestici e selvatici che li circondavano, i nostri antenati non
rinunciavano a momenti di allegrezza.
Sono caprai, contadine, boscaioli, ragazze da maritare, intagliatori, allevatrici di bachi da seta, emigranti in Francia a
vender caldarroste, notabili e c'è anche un prete.
Sono di uomini e donne in stretto contatto con la natura.
Sono come gli alberi, e gli alberi sono come loro: ognuno con il suo carattere, la sua struttura fisica, le sue virtù e le
sue debolezze...